Staff Exchange con Victim Support Europe

Nei giorni 28-30 novembre 2022 Spondé ha ospitato lo Staff Exchange con alcuni membri di Victim Support Europe provenienti da vari Paesi d’Europa.
Lo Staff Exchange, spiega il report dello scorso anno, è “un’opportunità che VSE offre ai propri associati e ai propri dipendenti per ampliare la rete di contatti, scambiare pratiche e conoscenze, incoraggiare l’apprendimento tra pari e lo sviluppo di competenze professionali e interculturali”.
Il tema da approfondire scelto da VSE per il 2022 è stato la giustizia riparativa. A seguito della tappa di PROTECT, progetto di scambio Erasmus+ su formazione e buone prassi riguardanti il rapporto tra supporto alle vittime di reato e giustizia riparativa, svoltasi a Viterbo lo scorso settembre, Victim Support Europe ha chiesto disponibilità ad un’organizzazione esperta di giustizia riparativa la possibilità di far conoscere e approfondire il tema ad alcuni dei propri membri.
Nei giorni 28-29-30 novembre scorsi, a Roma, si è tenuto un incontro nel quale sono state approfondite alcune tematiche riguardanti la giustizia riparativa e il rapporto tra giustizia riparativa e protezione/support alle vittime di reato.

Allo scambio hanno partecipato alcuni membri di organizzazioni appartenenti a VSE. In particolare, sono state/i presenti:
Peter Crory, Head of Service di Victim Support Northern Ireland; Santa Laimiņa, coordinatrice lettone del numero 116006 di supporto alle vittime; Ivana Prović, counselor dello stesso numero in Croazia; Kylee Vassallo, Senior Executive Officer alla Victim Support Agency di Malta; Mimoza Sylaj, psicologa presso il Child Rights Centre Albania; Iris Lokerse, Policy Assistant presso Victim Support Europe, a Bruxelles.
Per Spondé i partecipanti sono stati: Cristina Morelli, Presidente dell’associazione; Maria Pia Giuffrida, Coordinatrice Scientifica; Luca Assirelli, Tullia Passerini e Alessandro Remorini, Mediatori/trici.

Nel primo dei tre giorni di incontro, dopo una iniziale presentazione reciproca sulla conoscenza del tema e sul ruolo lavorativo di ciascuno, Cristina Morelli, Presidente di Spondé, ha introdotto brevemente i principi centrali della giustizia riparativa e alcuni aspetti della riforma Cartabia in relazione alle direttive europee e alla loro applicazione nella legislazione nazionale italiana.
Successivamente ha presentato una prima panoramica su cos’è la giustizia riparativa e una prima sintesi sul modello umanistico utilizzato in Italia.

Martedì 29 Maria Pia Giuffrida, Coordinatrice Scientifica dell’associazione, ha approfondito il tema della mediazione umanistica, riprendendo e approfondendo alcuni temi accennati nella giornata precedente e proseguendo nella spiegazione e nel confronto sui programmi della mediazione e sulle fasi del “rituale della mediazione”: Teoria, Crisi e Catarsi.
Al termine della mattinata è stato proiettato il video “Un incontro”, video didattico realizzato da alcuni mediatori di Spondé per aiutare a comprendere meglio, appunto, cosa accade nel corso di una mediazione e quali sono le fasi e le metodologie che contraddistinguono la mediazione umanistica.
Martedì sera, dopo un pomeriggio dedicato alla visita di Roma, si è svolta una cena a casa di Maria Pia, alla quale hanno partecipato alcuni partecipanti e alcuni membri di Spondé. Una situazione informale nella quale c’è stata la possibilità di conoscersi meglio sul piano personale e nella quale, comunque, è proseguito il confronto sui temi emersi nei giorni precedenti.

Mercoledì 30, infine, la mattinata è scorsa a partire dai commenti al video e dalle domande dei partecipanti sulla mediazione umanistica e sulle fasi che essa attraversa, esemplificati nel video, per proseguire sui temi e sui valori universali che permettono alle persone l’incontro. Dopo la sperimentazione di un gioco per far comprendere meglio cosa si intenda per “sentito” nell’approccio umanistico, la mattinata si è conclusa con una discussione sul rapporto tra supporto alle vittime e giustizia riparativa e su come le due tipologie di servizio possano integrarsi in maniera funzionale agli interessi delle parti.

Prima dei saluti e della partenza di tutti quanti, la condivisione del momento del pranzo è stata l’ultimo atto di una tre giorni estremamente interessante e positiva, come testimoniato dai feedback ricevuti in maniera anonima dai partecipanti. In essi si parla molto del video ma anche dell’occasione avuta per fare rete e portarsi a casa un arricchimento personale e professionale importante. Critiche sono state espresse sul fatto che alcune slides erano solo in italiano e probabilmente si è perso qualcosa nella traduzione e sul fatto che la traduzione non simultanea ha allungato i tempi, impedendo di poter approfondire alcuni temi emersi nella discussione. In totale, però, le risposte sono state molto positive e la tempistica dello scambio è stata ritenuta adeguata.
A proposito di interpreti, un grandissimo ringraziamento va a Arianna Civera e Die Chen che hanno supportato con competenza e pazienza il lavoro di traduzione per tutta la durata dello scambio.


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