13 stage del corso per mediatori penali. Il dono generoso e prezioso di Manlio Milani. Una giornata intensa che ha lasciato in tutti noi emozioni e riflessioni.

IV corso per mediatori penali

Testimonianze

Le emozioni sono centrali nella dimensione riparativa, e da tante emozioni siamo stati travolti durante l’incontro con Manlio Milani.
Manlio Milani è la “voce” delle vittime della bomba del 28 maggio 1974 in Piazza della Loggia a Brescia, una voce pacata, i toni gentili, mescolata però ad una fermezza di fondo.
Il racconto di quella mattina di maggio, in alcuni punti chirurgicamente preciso fin nei dettagli e in altri punti di più ampio respiro, ci fa comprendere la lacerazione che ha travolto un uomo in poche manciate di minuti.
Garbo, delicatezza, forza, coraggio, disperazione, senso di colpa, dolore sono solo alcune delle parole pronunciate da chi ha avuto la grande opportunità di partecipare ad un incontro straordinario.
Molti di noi non sono riusciti a trovarle, quelle parole, ed hanno preferito il silenzio, quel silenzio carico di significato che appartiene a chi si sente per un attimo sospeso, con la paura di rompere l’incanto di un momento.
Manlio è uno straordinario esempio di chi è riuscito ad assumere un punto di vista differente sull’esperienza, di chi ha saputo andare oltre l’accertamento della colpevolezza per comprendere le ragioni del reato attraverso l’evoluzione della sofferenza e del rancore.
Tu sei stato più sfortunato, ma anche noi siamo stati colpiti, è un lutto per tutti”. Attraverso la citazione di questa frase pronunciata dai cittadini di Brescia, Manlio ci trasmette un concetto importante ossia la dimensione pubblica della sua esperienza.

Chi sono le persone che hanno commesso quel reato? Come mai hanno commesso quel tipo di violenza, contro delle persone, contro la comunità intera?
A queste domande Manlio cerca di rispondere attraverso i percorsi di Giustizia riparativa, diretti a tutte le parti coinvolte – vittima, reo e società civile – che anche quando si incrociano con terribili reati quali le stragi del terrorismo tentano di dare delle risposte ai disagi della società intera.
L’idea che non ci possono essere i totalmente buoni da una parte e gli assolutamente cattivi dall’altra emerge dalle parole di Manlio, fortemente, quando racconta delle ideologie che in quegli anni animavano le piazze.
La Giustizia riparativa cerca di restituire una visione dei fatti che renda possibile dare un senso al dolore, in una direzione che non può lasciare spazio all’odio perché l’odio non restituisce nulla, né al singolo né alla società.
Manlio ci ha toccato il cuore e ci ha lasciato un’eredità esperienziale importante che custodiremo preziosamente.
Durante la giornata successiva abbiamo cercato di ricostruire l’ondata di emozioni che Manlio ha prodotto in ognuno di noi, attraverso l’aiuto di Susanna Vezzadini, che con una chiarezza comunicativa sorprendente ci ha aiutati a metabolizzare dei concetti complessi.
Il nostro incontro mensile ci ha portati infine a conoscere i fondamenti della Vittimologia, per alcuni concetti assolutamente sconosciuti, ma che hanno suscitato un grande interesse da parte di tutti.

Si trova quindi al “giro di boa” il corso di formazione per Mediatori sociali e penali – Operatori di Giustizia Riparativa di Roma: 285 ore di incontri importanti, simulazioni di conflitti, riflessioni e confronti, interventi e silenzi…quelli carichi di significato.
Iniziato nel febbraio del 2021, e distribuito in 19 stages mensili, il corso si snoda attraverso un percorso strutturato, tecnico e personale.
L’articolazione in moduli specifici quali “La mediazione secondo l’approccio umanistico – Elementi di vittimologia e criminologia generale – Elementi di diritto e procedura penale “ a sua volta suddivisi in ulteriori segmenti (tra i quali Conflitti e mediazione – Giustizia Riparativa e mediazione penale – Elementi di vittimologia e molto altro) fanno del corso un percorso formativo tecnico e specializzante.
I proff. Pasquale Bronzo, Andrea Cozzo, Federica Brunelli, Adolfo Ceretti, Susanna Vezzadini… sono solo alcuni dei docenti che ci accompagnano in questa esperienza di conoscenza, che assume inevitabilmente anche una dimensione personale, più intima.
Il percorso di mediazione coinvolge e… sconvolge il Mediatore, permettendogli di entrare in contatto con la propria dimensione più privata ed è questa analisi critica di sé che lo porterà inevitabilmente ad uscire dall’esperienza di formazione diverso da come era prima.

Molti di noi (forse tutti) non erano preparati a tutto questo ma abbiamo (certamente tutti) percepito che ci ha accompagnati e che ci accompagnerà ancora fino alla fine del corso è stato e sarà uno straordinario compagno di viaggio.